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Focus dicembre 2017

L’Accademia e i giovani

Errate percezioni e opportunità da cogliere.

Nel corso della recente sessione del Centro Studi “Franco Marenghi”, tra i diversi interessanti temi trattati, uno in particolare ha suscitato il maggior numero di qualificati e appassionati interventi: si tratta dell’età media degli Accademici e del suo ringiovanimento. Argomento delicato e più volte affrontato e dibattuto nel corso di questi ultimi anni a diversi livelli.

“Se non entrano in Accademia i giovani”, è ciò che alcuni dicono, “di qui a qualche anno saremo tutti vecchi e non faremo più nulla”. Visione parziale, pessimistica e non rispondente alla realtà. Tuttavia una precisazione preliminare è d’obbligo. Le Associazioni, per loro natura, possono avere target diversi: ci sono quelle per giovani e quelle per anziani; ogni età ha le sue esigenze e le sue priorità.

L’Accademia non ha un target di riferimento preciso in merito all’età, ma per sua natura si rivolge a persone che hanno, o dovrebbero avere, una buona e maturata conoscenza della gastronomia, della sua cultura e della buona tavola, con esperienze in famiglia, nella società e nel mondo della ristorazione. Con uno status economico sociale che consenta quanto sopra. Ne consegue che essa non si rivolge per lo più a giovanissimi che amano le happy hour, le apericene, i kebab, le paninoteche, le pizzerie, i fast food. Inutile quindi inseguire i loro gusti e le loro necessità.

L’Accademia è portatrice di altri messaggi, che sono ben comprensibili guardando alla sua lunga storia. Ne sono riprova tutte le nuove Delegazioni che sono state fondate in questi ultimi anni: esse sono infatti formate da giovani professionisti e da adulti nella prima fase della vita familiare. Poi il tempo passa, le Delegazioni incanutiscono e talvolta si trovano, senza accorgersene, prive di un ricambio generazionale. A ciò si aggiunge che la numerosità media dei componenti delle Delegazioni non aumenta: in altre parole vi è un tetto virtuale che molti non desiderano oltrepassare. Questo è un aspetto della questione. L’altro, ben più positivo, mostra un’Accademia viva, che vede continue iscrizioni tanto da raggiungere oltre mille nuovi soci entrati negli ultimi due anni. Tale ricambio ha portato a un aumento delle donne e a una sensibile diminuzione dell’età media, che oggi è di circa 63 anni in totale e addirittura di 58 anni all’estero.

Evitando inutili sconti di quota e facilitazioni per fare entrare i ragazzi in Accademia, resta però un aspetto che ci sta a cuore: il linguaggio che spesso non transita verso il mondo di oggi. Non raggiunge il cosiddetto mondo giovanile per motivi lessicali e per problemi di strumenti di comunicazione.

L’Accademia dovrà sempre di più essere parte attiva e propositiva nella cultura gastronomica globale di oggi rivolta alle nuove generazioni.   

Paolo Petroni