Le origini e le successive evoluzioni della pizza napoletana e gli spumanti metodo classico realizzati da tre cantine della provincia di Cosenza sono stati gli elementi intorno ai quali si è sviluppata la riunione conviviale “Pizza&Bollicine” al ristorante Mammarè. Presente la totalità degli Accademici, il Delegato Rosario Branda ha avuto modo di evidenziare che se le prime tracce del vocabolo “pizza” risultano di poco antecedenti l’anno mille, si deve all’intraprendenza dei napoletani se, a partire dai primi del Novecento, la pizza ha trovato diffusione pressoché universale diventando una delle bandiere della gastronomia italiana. L'occasione è stata arricchita, oltre che dalla manualità dell’arte realizzativa, dagli aneddoti e dalle curiosità che il "maestro pizzaiolo" Luciano Sorbillo ha avuto modo di testimoniare agli Accademici e ospiti. La circostanza si è impreziosita della partecipazione della Delegata di Benevento Danila Carlucci che, oltre ad intervenire con un contributo molto apprezzato, si è affiancata al Delegato Branda ed al Segretario Rogano in occasione della consegna dei Diplomi ai nuovi Accademici Marco Ghionna e Roberto Siciliano. Particolarmente apprezzata la degustazione di cinque differenti gusti di pizza preceduti da un classico “cuoppo di fritti” e da uno spicchio di “montanarina” realizzata in doppia cottura. Il tutto a cura del maestro Sorbillo che ha, tra le altre, proposto una dedica al papà Rodolfo che per primo ha realizzato la pizza con il cornicione ripieno di ricotta. Particolarmente riusciti gli abbinamenti con i 5 spumanti metodo classico selezionati dal sommelier Tommaso Caporale.