«Ovini: non solo arrosticini»: il tema della riunione conviviale era comune a tutte le Delegazioni dell’Abruzzo, ma la declinazione del sodalizio teatino ha evidenziato, grazie all’intervento del prof. Nicolantonio D’Orazio, ordinario di Scienze dell’Alimentazione all’università «G. d’Annunzio», quanto sia differente, nella regione che ha un'immagine legata da sempre alla pecora, la realtà dal mito. In primo luogo, c’è una drammatica diminuzione dei capi ovini presenti sul territorio regionale, passati in un secolo da 4 milioni a 175 mila, poi è innegabile la sottovalutazione delle caratteristiche nutrizionali della carne ovina, che è ricca di aminoacidi e di minerali essenziali, quali calcio, fosforo, magnesio e potassio, oltre a numerose vitamine del gruppo B. Il convivio, interpretato con maestria da Cesare Della Valle e Patrizia De Vitis del ristorante “Sant’Eufemia” di Fara Filiorum Petri, è stata illustrata dal Simposiarca, Antonello Antonelli, che ha evidenziato come le scelte operate per il menu rispecchiassero la linea interpretativa indicata dal Coordinamento Territoriale, partendo dagli arrosticini, passando per le carni di pecora, capra e agnello e chiudendo con un dolce, appositamente realizzato per la serata, che univa ricotta di pecora al tradizionale vino cotto delle colline teatine.