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Sardegna

ZUPPA DI PANE CARASAU

Preparare un sugo leggero con pomodori pelati e freschi, l’aglio, il basilico e l’olio. Cuocere per venticinque minuti. Portare a ebollizione in un tegame a parte dell’acqua con un pizzico di sale. Spezzare il pane carasau e immergerlo per qualche istante nell’acqua bollente, quindi stenderlo sui piatti, alternando uno strato di pane e uno di sugo con una spolverata di pecorino. Cuocere nella stessa acqua le uova in camicia e adagiarne una per piatto, sopra l’ultimo strato di sugo e pecorino.

SU FILINDEU

Impastare sulla spianatoia la semola con olio e un pizzico di sale con acqua tiepida. Ottenuto un impasto omogeneo, ricavare utilizzando un tubicino degli spaghetti sottilissimi che si conservano in luogo asciutto e ventilato. Cuocere la pasta nel brodo di pecora e, dopo quindici minuti di cottura, con leggero bollore, aggiungere il formaggio fresco acido.
Questo piatto è tipico della festa di San Francesco.

RANA PESCATRICE ALLA CATALANA

Diliscare la pescatrice e tagliarla a tocchi. Mondare la cipolla, affettarla e metterla a bagno in acqua e aceto e sale in proporzione. Lessare per circa dieci minuti i tocchi di pescatrice in acqua salata in ebollizione. Una volta scolati, unire a questi i pomodori tagliati a fette e la cipolla (scolata) e condire con l’olio, l’aceto e un pizzico di sale.

SALSA ALLA CACCIATORA

Rosolare la cipolla, la carota, il sedano tagliati a dadini e l’aglio nell’olio extravergine d’oliva. Aggiungere l’aceto diluito con mezzo bicchiere di acqua, il prezzemolo sminuzzato fine a mano, le olive e metà dei capperi dissalati e asciugati. Quando l’aceto sarà evaporato, ma non completamente, aggiungere i capperi restanti. Salare e pepare a piacere.
La salsa viene impiegata nella cucina tradizionale del Cagliaritano per preparazioni di carni bianche, come pollo, coniglio e agnello.

ZUPPA SINISCOLESE

Preparare un brodo di carne aggiungendo alcune ossa, qualche ciuffo di prezzemolo, carota, sedano, cipolla, qualche grano di pepe nero e qualche bacca di ginepro.
Mentre il brodo cuoce, tagliate sottilissime cipolle, carota e sedano; rosolare con un pezzo di strutto. Fate rosolare la carne tagliata a piccoli pezzi e, dopo qualche minuto, aggiungere i pelati o la passata e regolare di sale. Al termine aggiungere un po’ di prezzemolo tritato e qualche foglia di basilico.

ZUPPA OZIERESE

Ridurre le spianate a pezzetti di medie dimensioni. Mettere al fuoco una pentola con l’acqua (come per cuocere la pasta) e attendere l’ebollizione. Nel frattempo fare sciogliere in un pentolino adeguato il burro, facendolo tostare finché assuma un colore bruno scuro. Mettere nella pentola la spianata precedentemente tagliata e farla cuocere al dente. Scolare la spianata, versarla in una ciottola da portata e condire col burro tostato caldissimo, mescolando il tutto con abbondante pecorino sardo.

ZUPPA MONTINA

Preparare il brodo. Dividere i pani in due e farli asciugare qualche ora. In una ciottola mescolare il formaggio pecorino e vaccino grattugiati con prezzemolo tritato e pepe; in un’altra grattugiare la peretta fresca; sempre in una ciottola preparate “ozu casu” (olio) o il burro a fiocchetti. In una casseruola larga mettere sul fondo dei fiocchi di “ozu casu” o burro, tagliare il pane a pezzi e disporlo lasciando un vuoto al centro; cospargere con i formaggi e aggiungere i fiocchi di “ozu casu” o burro. Preparare gli strati fino a finire gli ingredienti.

CIAGGADDU DOZZI

Versare il latte preventivamente riscaldato a 35-40 °C in una ciottola. Aggiungere il succo di mezzo limone ed il caglio. Tagliare il rimanente limone a rondelle ed adagiarle in superficie. Tenere in ambiente caldo per qualche ora, sino a quando il latte non coagula formando un composto semisolido con una consistenza simile a quella di uno yogurt denso.
Tipico piatto dolce di fine pasto o anche di metà pomeriggio, molto diffuso anticamente nell’ambiente agro-pastorale della Nurra di Sassari.

SUGO ALLE FAVETTE

Versare l’olio in un tegame, aggiungere la pancetta a dadini e soffriggere per alcuni minuti. Aggiungere la cipolla tritata e rosolarla sino a che diventi trasparente. Aggiungere il pomodoro secco tritato, quindi versare le favette e farle rosolare per alcuni minuti. Bagnare con il vino bianco e sfumare. Aggiungere mezzo bicchiere di acqua tiepida e completare la cottura fino a quando le favette non saranno appassite e la pelle si staccherà facilmente dal seme. Salare e completare la cottura facendo condensare il sughetto.

CONIGLIO AI CAPPERI SELARGINI

Lavare a lungo i capperi salati e farli sgocciolare. Tagliare a tocchetti non troppo piccoli il coniglio; versare in una terrina l’aceto, il vino, uno spicchio d’aglio e il rosmarino; aggiungere il coniglio in tocchetti, farlo marinare per almeno cinque ore. Tritare finemente il secondo spicchio d’aglio; versare in un tegame l’olio, aggiungervi l’aglio tritato e il coniglio, tenendo da parte i fegatini.