Dalle Delegazioni

Nel corso di una apposita serata conviviale tenutasi nel noto locale “Il Barolino”, la Delegazione di Carpi-Correggio ha ufficialmente consegnato ai fratelli Andrea, Marco e Stefano Barolo, il Diploma di Buona Cucina (2022) che certifica la qualità e l'eccellenza di uno dei più noti e celebrati ristoranti carpigiani. Alla cerimonia di consegna del Premio effettuata dal Delegato Pier Paolo Veroni era presente, per il Comune di Carpi, l'assessore alla cultura Davide Dalle Ave. Il ristorante dei fratelli Barolo è stato premiato per l'eccellenza dei piatti proposti che, pur rimanendo nel solco della migliore tradizione culinaria emiliana, si caratterizzano per la qualità e per l'ingegnoso apporto innovativo. Recentemente, poi, "Il Barolino" ha aperto al pubblico, di fronte al ristorante, un suo negozio nel quale vengono proposti, tra gli altri, anche i sughi e i prodotti realizzati nella cucina del ristorante. Ai ristoratori e al Comune di Carpi la Delegazione ha anche consegnato il volume "La tavola del contadino", realizzato dai Centri Studi Territoriali dell'Accademia con il contributo - per la parte riguardante l'Emilia - di Elisabetta Barbolini Ferrari, Direttore del CST Emilia e Accademica di Carpi-Correggio.

Per la riunione conviviale di febbraio gli Accademici si sono riuniti presso il ristorante “L’O di Giotto” all’interno del Park Hotel Ripaverde a Borgo San Lorenzo (FI). La serata è stata organizzata nei minimi particolari dall’Accademico Giulio Cappetti che ha attentamente studiato l’abbinamento di vini del territorio ai piatti, preparati con cura e passione da Diego Esposito giovane chef di origine abruzzese. Un’occasione per monitorare la ristorazione d’albergo, che è risultata particolarmente attenta alla selezione degli ingredienti e orientata verso la scelta della materia prima locale. Il Convivio si è concluso con i ringraziamenti allo chef e alla sua brigata e con la consegna del guidoncino da parte della Delegata Monica Sforzini. Foto 1. Il Simposiarca Giulio Cappetti durante la presentazione del menu.  Foto 2. Un momento della serata. Foto 3. Lo chef Diego Esposito con il personale di cucina e di sala, il Simposiarca e la Delegata. Foto 4. Il menu con alcuni piatti.

Riunione conviviale presso il ristorante "Cacio&Pepe" in San Marino organizzata dall'Accademico Simposiarca Cesare Tabarrini (foto 1), amante della cucina romana, e illustrata dall'Accademico Simposiarca Stefano Valentino Piva (foto 2). Il titolo dato alla serata “La Cucina ROMA/gnola” fin dal suo inizio, ha fatto intuire che la cena avrebbe rappresentato la cucina romana elaborata e interpretata in un contesto Sammarinese. Dopo il benvenuto del Delegato Andrea Negri (foto 3), il Simposiarca Piva ha argomentato sulla celebre Porchetta d’Ariccia, una specialità della tradizione romana, presente in tutte le feste popolari e laziali, passando poi a descrivere la “pasta alla gricia”, primo piatto tipico della cucina romana. Nell'illustrare il secondo piatto “salsiccia e fagioli”, un grande classico della cucina, diffuso in tutte le regioni d’Italia, un piatto rustico e saporito, perfetto da gustare quando il freddo si fa sentire, il Simposiarca ha ricordato che fonda le sue radici nella tradizione contadina della zona della Tuscia. E per finire, le famose ciambelline romane: una ghiottoneria indimenticabile, un fiore all’occhiello del nostro patrimonio dolciario. Un dolce povero, che veniva cucinato con ciò che si aveva nella propria casa. La serata, ricca di colte e stimolanti curiosità grazie alla relazione dell’Accademico Simposiarca Piva si è rilevata all’insegna della cultura, del buon cibo e della condivisione in amicizia.

La Delegazione ha visitato la polpetteria–pizzeria Urban Lescà, locale fondato da diversi anni in pieno centro a Messina e apprezzato e frequentato non soltanto per la pausa pranzo. L’elegante e spazioso locale, modernamente arredato, ha accolto una vastissima rappresentanza della Delegazione e numerosi ospiti, calorosamente salutati dal Delegato (foto 1) che ha anche presentato due dei nuovi Accademici, Marina Maugeri, figlia d’arte essendo stato il padre uno dei primi Accademici della Delegazione e Giovanni Randazzo, di fronte a un salone gremito (Foto 2). Il menu - che riproduce l'antica maschera messinese Peppe Nnappa - strettamente aderente alla tradizione messinese e siciliana carnevalesca è stato illustrato dal Simposiarca Giuseppe Termini seguito da una breve relazione di Patrizia Torricelli, studiosa del linguaggio, sulle origini del termine Carnevale, il cui simbolo gastronomico dolciario, tipico e peculiare di Messina, è la pignolata  (Foto 3). Festosa e applaudita la consegna del guidoncino e della vetrofania ai titolari Francesco e Fabrizio Franchina e alla loro giovane squadra (Foto 4).

La Delegazione di Fermo ha celebrato il Carnevale presso le ampie sale dell’hotel il Timone di Porto San Giorgio esclusivamente riservate e debitamente addobbate per l’occasione. Le Simposiarche Anna Maria Ciciretti, Maura Raccichini e Nadia Zacchi (foto 1 con Delegato Torresi), con gran fervore hanno predisposto al meglio un evento incentrato sulle tradizioni locali a tavola senza però trascurare l’aspetto culturale e quello di gioiosa festa. Dopo i saluti del Delegato ai numerosissimi ospiti (foto 2), le Simposiarche si sono alternate in relazioni che hanno esplorato le tradizioni nel fermano per la festa, la storia, il folklore e la gastronomia ma anche la poesia in vernacolo. Di interesse anche la presentazione della maschera Mengone Torcicolli e della sua Lisetta. A Carnevale, si sa, le padelle fan fracasso (il rumore doveva svegliare il sole sopito dall’inverno) e le più tipiche preparazioni che riguardano per lo più i dolci e le fritture in genere sono state prima raccontate dalle Simposiarche e poi realizzate in un ricchissimo buffet con generale apprezzamento dei convenuti (foto 3 i dolci). Molto gradita la polenta al ragù di maiale, i maccheroncini e le fritture. Ringraziamenti del Delegato a Gianni Lamponi, patron della struttura, che ha seguito nei dettagli l’organizzazione dell’evento (foto 4). Una serata all’insegna della cultura, del buon cibo e del divertimento predisposta per soddisfare tutti i palati.

È un esempio di vera trattoria di campagna con cibi prodotti nel territorio imolese il locale che ha accolto la Delegazione in un'affollata riunione conviviale che ha largamente soddisfatto gli Accademici. La cucina de "La Sterlina" ha confermato che i piatti che caratterizzano questo territorio che apre le porte alla Romagna mantengono quei sapori e profumi che spiegano cosa significhi una scelta votata al rispetto delle preparazioni tradizionali. Dai passatelli in brodo alle carni grigliate col fritto misto, dagli strozzapreti ai cappellacci, senza tralasciare la zuppa inglese, è stato un susseguirsi di gustose pietanze premiate con un prolungato plauso alla famiglia Dalmonte. In apertura il momento più importante della serata con la cerimonia di investitura e di calorosa accoglienza per due nuove Accademiche: Silvia Villa e Rosa Mattioli. Foto 1. L'aCCADEMICO Giancarlo Fiorentino presenta la nuova Accademica Rosa Mattioli. Foto 2. Il Consultore Michele Gamberini presenta la nuova Accademica Silvia Villa. Foto 3. Consegna del guidoncino dell'Accademia alla Famiglia Dalmonte con il Simposiarca Sergio Galassi e il Delegato Antonio Gaddoni. Foto 4. Passatelli in brodo.

La Delegazione di Londra ha deciso di ripetere l’esperienza di alcuni anni fa offrendo agli Accademici l’opportunità di partecipare ad una "master class" esclusiva. Lo chef siracusano Carmelo Carnevale ha preparato un menu a base di specialità siciliane, offrendo anche un'interessante spiegazione sulla cucina delle Tre Valli. Ha narrato le origini storiche di alcuni piatti e come la tradizione si sia evoluta in alcune ricette che oggi tengono conto di prodotti tipici del territorio. La serata, esclusivamente riservata a una quarantina di Accademici, è iniziata con un aperitivo di sfincione e panelle accompagnato da Prosecco millesimato. Lo chef, sotto lo sguardo attento dei partecipanti, ha realizzato con la collaborazione straordinaria di alcuni soci volenterosi ed entusiasti, rigatoni con pesto invernale alla Norma, un piatto servito caldo in aggiunta al ricco buffet preparato in precedenza dallo chef. Tra le portate, apprezzatissima la caponata bianca, il tortino di sarde a beccafico e la parmigiana di melanzane non infornata. Come dessert i famosi cannoli di ricotta. Queste delizie sono state accompagnate da vini adeguati, bianco, rosso e moscato dolce. Grande divertimento e convivialità da parte dei presenti che hanno applaudito più volte lo chef Carmelo, apprezzandone anche la simpatia e disponibilità.

Si è svolta il 16 febbraio la Conviviale “Opera-Dinner: Cena in Quattro Atti” presso “Luce by Davide Giacomelli”, il nuovo ristorante italiano dell’Hotel InterContinental. Il Vice Delegato Renato Sirtori ha aperto il convivio dando il benvenuto a tutti gli ospiti e presentando la Simposiarca Elena Pizzi che ha ideato un riuscitissimo “pairing” tra cibo ed opere liriche. La cena è infatti iniziata al suono di “libiam nei lieti calici” e con l’uovo in camicia, asparagi e crema di Parmigiano per proseguire con le arie di Rossini e Puccini che hanno accompagnato altri deliziosi piatti preparati ad hoc dallo chef Davide Giacomelli: cannelloni di manzo e funghi; halibut servito su un minestrone ristretto di verdure, molto apprezzato per la delicatezza e l’armonia dei sapori; infine il golosissimo gran cru e nocciole. Entusiasti tutti gli ospiti che hanno potuto godere, oltre al buon cibo ed al buon vino, anche la diretta dei gorgheggi della soprano Chairmain Tan e della musica della pianista Ywenna Carollin che hanno accompagnato durante tutta la serata ed hanno ricevuto le più vive congratulazioni dalla Simposiarca e dall’Ambasciatore S.E. Mario Andrea Vattani.

Anche a Sulmona si è tenuta la riunione conviviale del coordinamento territoriale abruzzese incentrata sul baccalà. La Delegazione si è riunita nel ristorante Il Vecchio Muro nel capoluogo peligno. Foto 1. Il prof. Gabriele Di Francesco tiene la relazione dal titolo "Il Gadus morhua storie e percorsi nel tempo dalle Lofoten all'Abruzzo". Foto 2. Il Delegato con il cuoco Cesare. Foto 3. Carpaccio di baccalà; schiaffoni con baccalà, cipolla di Tropea e distillato di pomodoro. Foto 4. Cannolo di sfoglia con crema al mascarpone e riduzione di Montepulciano.

Il 15 febbraio 2023, presso l’Osteria Amarotto in Casale Monferrato, la Delegazione del Monferrato ha celebrato il bollito misto piemontese. Il Simposiarca ha ben illustrato il tema sulla scorta delle preziose indicazioni e documenti dell’Accademico astigiano Giovanni Goria. Piero Amarotto, ristoratore di grande tradizione, insieme alla sua famiglia, ha saputo creare l’atmosfera e coordinare un servizio che hanno consentito agli Accademici di gustare questo piatto storico con grande entusiasmo.

Bellissima serata accademia quella che si è svolta nella la giornata dedicata all’amore, il 14 febbraio 2023, presso l'enogastronomia GASTRO-BI a Villa Musone (AN). Una degustazione in cui viene esaltato l’amore per il cibo, il vino e il territorio. Arte dell’accoglienza, passione per la cucina e la creazione di piatti originali gourmet con prodotti locali genuini coltivati come una volta, accompagnati da un’accurata scelta dei vini con abbinamenti perfetti. Come segnalato dal Simposiarca Piero Granarelli e ribadito dal Delegato Sandro Marani, la Delegazione avrà sicuramente modo di ritornare ad apprezzare le altre specialità che con grande passione, competenza, umiltà e amore offre Gastrobi, locale dalle grandissime potenzialità.