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Veneto

RISO CON I FEGATINI

Soffriggere nel burro la cipolla e il sedano tritati finemente, aggiungere i fegatini e i ventrigli crudi e cuocere a fuoco dolce. Unire il brodo bollente, gettare il riso e mescolare fino a cottura ultimata. Cospargere con grana grattugiato.

QUAGLIE IN CROSTA ALLA CANNELLA

Tirare la sfoglia e tagliare dodici basi a forma di cuore. Arrostire le quaglie per dieci minuti in forno a 220 °C con sale, pepe, aglio, rosmarino, salvia, vino bianco e olio. Passare il fondo al setaccio.
Disossare le quaglie, lasciando i petti interi, sfilettare il resto dopo aver tolto la pelle. Mettere nel fondo la pelle e le ossa e farle bollire con cipolla, sedano, carote e odori. Passare il fondo, unire il vino e ridurre. Mettere parte del fondo nel trito di quaglia, unire fegatini e cuori, tritati, e impastare con un tuorlo, col parmigiano e la panna. Salare e pepare.

PICCIONI DI TORREGLIA

Tritare il rosmarino, la salvia, il prezzemolo, le bacche di ginepro e alcune fettine sottili di pancetta, poco sale e un pizzico di pepe. Con questo trito farcire i piccioni e avvolgerli con le fettine di pancetta rimasta. Cuocerli poi allo spiedo o in forno, bagnandoli di tanto in tanto con un po’ di vino bianco secco. Servire con una bella polenta calda accompagnata con il sugo della leccarda, al quale si aggiunge un poco di burro.

PESCE GATTO IN UMIDO

Pulire e infarinare il pesce e metterlo a friggere per bene in olio abbondante finché sarà rosolato. Preparare in una teglia un soffritto con poco di olio, aglio e prezzemolo. In questo soffritto mettere il pesce gatto, a piacere sale e pepe e aggiungere la conserva di pomodoro con un poco d’acqua. Lasciare bollire coperto finché l’acqua sarà completamente evaporata e resterà sul fondo solo un dito di sugo. Servire accompagnando con fette di polenta.

MOLECHE FRITTE

Immergere i granchi in una terrina dove si sono battute delle uova che li ricopriranno. Lasciare assorbire e poi infarinare e friggere in buon olio abbondante. Depositare le moleche fritte sulla carta paglia assorbente, cospargere di sale fino. Servire calde, con larghe fette di polenta, preferibilmente bianca.

MINESTRA DI RISO E PATATE

Portare le patate ben pelate a mezza cottura. Tagliarle a fettine sottili. In una padella, soffriggere la cipolla e il sedano sminuzzati con il burro e l’olio, aggiungere le patate e cuocere per trenta minuti. In una pentola, portare il brodo a bollore, versare il composto della padella e cuocere per altri quindici minuti. Versare il riso e il prezzemolo tritato. Servire bollente. A volontà, cospargere di buon formaggio stagionato e grattugiato.

MINESTRA DI ORZO

Tritare finemente la carota, il sedano e la cipolla. Mettere sul fuoco tutti gli ingredienti a freddo tranne le patate e il latte che saranno aggiunti più tardi, far cuocere per due ore e mezzo, aggiungere le patate intere, dopo un’ora schiacciare le patate e aggiungere il latte. Far riprendere il bollore e servire. È una minestra che ha la tendenza ad attaccare, quindi mescolare spesso.
VARIANTE Invece della carne di maiale, si può usare una cotica di lardo o un pezzo di pancetta o un piedino di maiale o un pezzo di castrato.

LUCCIO LESSATO

Squamare il luccio con molta cura, pulirlo e inciderlo leggermente sul ventre. Metterlo a bollire in una pentola che lo contenga tutto disteso, quando l’acqua bolle. A cottura ultimata (circa venti minuti) toglierlo dalla pentola molto delicatamente, senza romperlo, e adagiarlo su un piatto ovale. Condirlo con olio, sale, pepe, aglio tritato e un poco di aceto. Non esagerare con il pepe, perché il piatto deve risultare delicato. Abbondare pure con l’olio nel quale si potrà poi intingere qualche pezzettino di pane casereccio.