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Lombardia

INSALATA DI NERVETTI

Lessare a lungo i nervetti finché non si staccano facilmente (meglio se resta attaccata un po’ di carne, come nella testina di vitello). Metterli in una tazza con un peso sopra. Una volta freddati e divenuti una massa unica, affettare finemente e condire con cipollotti tagliati a fette sottili (messi per mezz’ora in acqua fredda per temperarne l’afrore), succo di limone o aceto, poco olio e prezzemolo tritato, una puntina di aglio.

TORRONE GELATO

Tagliare le mandorle a fettine e metterle in forno per seccarle. Schiacciare gli amaretti, unire lo zucchero in polvere, la vaniglia, il cedro a pezzetti, le mandorle, la panna montata e rimestare a lungo, aggiungendo in fine il cognac. Mettere il composto in uno stampino e metterlo in congelatore per alcune ore; al momento di servire, immergere lo stampo in acqua calda per pochi secondi, poi rovesciarlo nel piatto di portata.

FUNGHI PORCINI TRIFOLATI

Pulire i funghi raschiando delicatamente con un coltello i gambi e la cappella sopra e sotto, per asportarne la terra. Passare con un panno umido la superficie raschiata per eliminare eventuali residui (non lavare mai i funghi con acqua). In una padella sciogliere il burro lentamente con l’aglio schiacciato, aggiungere i porcini tagliati a fette non troppo sottili; appena appassiti, irrorare i funghi con vino bianco, continuando la cottura a fuoco basso per dieci minuti; prima di spegnere il fuoco cospargerli con il prezzemolo.

POLPETTE DI MAGRO

Tritare i ritagli di pesce, insaporirli nel burro, unire mollica e formaggio e spalmare l’impasto su metà dei filetti. Ricoprire con l’altra metà dei filetti, pigiando con le mani perché le due parti aderiscano bene, formando una sorta di costoletta, passarla nell’uovo sbattuto e nel pangrattato e friggerla nel burro caldo. Servire con spicchi di limone.

MANZO ALLA CALIFORNIA

Lardellare con la pancetta la carne e infarinarla. In una casseruola soffriggere nel burro, a fuoco lento, la cipolla tritata finemente, unire la carne e rosolarla bene su tutti i lati, quindi bagnare con l’aceto e svaporarlo. Aggiungere il brodo e metà della panna, coperchiare e cuocere a fiamma dolce per due ore e mezzo circa. Togliere infine la carne, affettarla e rimetterla in pentola con la rimanente panna. Coprire di nuovo e cuocere ancora per trenta minuti. Servire le fette di carne cosparse con il proprio sugo, accompagnando con purè di patate.

FARAONA IN UMIDO

Pulire, eviscerare, fiammeggiare, lavare, asciugare la faraona, tenere da parte stomaco, cuore, e fegato, quindi riempirla con metà del prosciutto tritato. In un tegame rosolare la faraona in burro e salvia, unire poi il resto del prosciutto, il fegato di vitello, le interiora a parte e gli odori. Quindi bagnare con il brodo e il marsala, salare e pepare. Coperchiare e cuocere a fuoco basso per un’ora circa. Togliere la faraona e dividerla in porzioni; passare il sugo al setaccio, versarlo sulla carne e servire. Se il sugo è abbondante, può essere usato per condire tagliatelle.

SALSA VERDE ALLA CREMONESE

Frullare insieme prezzemolo (con mezzo spicchio d’aglio se piace), cetrioli, capperi, peperoni e cipolla. Aggiungere un cucchiaio di pane grattugiato, sale e pepe, indi l’aceto e l’olio, incorporandoli per bene.
Usare cruda per accompagnare il gran bollito cremonese.
Alcuni la cuociono in casseruola per circa venti minuti (con varianti come l’aggiunta di uova sode e di acciughe).

SALSA VERDE

Passare al setaccio la mollica di pane, bagnata nell’aceto. Tritare i capperi, l’acciuga e mischiarli a prezzemolo e aglio schiacciato e tritato (se si usa lo spicchio intero, questo alla fine va tolto), aggiungendo olio e aceto secondo i gusti. Non lasciar riposare il prezzemolo perché fermenta e prende un sapore sgradevole.

SALSA DI RAFANO

Montare la panna unendola al rafano grattugiato, allo zucchero, alla senape e al succo di limone nelle quantità desiderate per la forza che si intende conferire al composto.
Accompagna ottimamente il lesso. Nelle riviere del Po si usava il pangrattato in sostituzione della panna per attenuare il sapore molto piccante del rafano.